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La NEGOZIAZIONE come strategia per risolvere e gestire in maniera non violenta i conflitti

accordoNel nostro articolo sull’educazione alla pace abbiamo accennato all’importanza di gestire in maniera costruttiva e non violenta i conflitti. Abbiamo sostenuto che la pace non è assenza di conflitto, in quanto il conflitto è un fatto inevitabile della vita quotidiana. Piuttosto la pace è un modo di procedere per risolvere i conflitti in modo tale che le varie parti si sentano vincenti e cooperino nella scelta della soluzione più adatta per tutti. In questo articolo vogliamo soffermarci sul tema dei conflitti proponendo una strategia per risolverli. I conflitti non sono necessariamente un male o qualcosa di negativo, sono piuttosto situazioni da gestire attenuandole e umanizzandole. Vogliamo sottolineare l’importanza di considerare il conflitto come un’esperienza comune e frequente nella vita di ogni persona e di ogni gruppo. Tale esperienza diviene negativa nel momento in cui è per esempio associata alla violenza o viceversa viene affrontata con adeguamento e conformismo. Pensiamo che i conflitti, affrontati adeguatamente, consentano di prendere coscienza della realtà, di migliorarla e di rinnovarlaChiariamoci subito rispetto a cosa intendiamo per conflitto. Il conflitto è rappresentato da un contrasto tra due o più parti, in cui ognuna mira a risultati e obiettivi diversi. Può accadere perciò che ogni parte consideri l’altra come nemica, che distorca la percezione della realtà riconoscendo solo i propri punti di forza e solo i punti di debolezza della parte “avversaria”. In questo modo è facile che cresca l’ostilità e diminuisca la volontà a comunicare.

Ma quali possono essere le cause di un conflitto? Spesso, alla base di un conflitto, c’è un’incomprensione. In questo caso le parti in contrasto si danno spiegazioni e costruiscono ipotesi sulla base di interpretazioni proprie che non sempre corrispondono alla realtà. Altre volte ci possono essere divergenze di gusto e sensibilità, o divergenze legate a valori e convinzioni. Esistono, inoltre, conflitti legati all’infrazione di alcune regole. Tutte le nostre interazioni sono regolate da norme che possono essere più o meno formali.  I rapporti tra le persone, per esempio, sono generalmente regolati da norme informali, mentre quelli tra gli stati e i paesi sono per lo più disciplinati da leggi e norme scritte e ufficiali. Infine, un gran numero di conflitti, specie di carattere socio-politico, sono legati dal voler accedere a risorse non condivisibili o delle quali si vuole avere un possesso esclusivo.

Qualunque sia il conflitto che ci troviamo a dover gestire crediamo sia importante passare da una visione agonistica, ossia una prospettiva in cui si è vincenti o perdenti, ad una visione del conflitto come evento ecologico, reversibile, riparabile e negoziabile.

Pertanto crediamo che un’efficace tecnica per la gestione del conflitto sia la NEGOZIAZIONE. Attraverso la negoziazione le parti in conflitto si impegnano a trovare una soluzione ed un accordo che sia soddisfacente per entrambe. Per fare ciò è necessario riconoscere insieme l’esistenza di un problema e chiarirsi sulla disponibilità a cooperare per risolverlo. È importante prendersi anche del tempo in questa fase per chiarirsi le idee, al fine di non essere sopraffatti da sentimenti negativi nel momento del confronto. In secondo luogo è importante riconoscere bisogni e obiettivi reciproci. Ognuno, in questa fase, dovrà esprimere il proprio punto di vista nel rispetto dell’altro. Successivamente si dovrà discutere il problema e le possibili soluzioni, al fine di arrivare ad una soluzione soddisfacente per le parti in conflitto. Questa fase è molto delicata in quanto richiede una grande disponibilità a riconoscere un terreno di intesa comune e le proprie responsabilità. In ultima istanza perché si arrivi a negoziare è necessario cercare una soluzione di mutuo vantaggio, ossia una soluzione che risponda alle necessità delle parti in conflitto. La soluzione dovrà pertanto essere buona per tutti, le parti in conflitto dovranno sentirsi soddisfatte allo stesso modo senza sperimentare risentimento verso l’altro o gli altri.

Cosa ne pensate? Vi sembra che questa strategia possa essere utile?

Oltre a questa nostra riflessione vi lasciamo da scaricare “il manifesto del buon conflitto”.

Se poi avete voglia di approfondire la tematica vi consigliamo il libro “la promozione delle capacità personali” di Mario Becciu e Anna Rita Colasanti dove noi abbiamo tratto la teoria sulla negoziazione.

A presto

QM

il manifesto del buon conflitto